MARINA DI CAMEROTA: NO ALLA NOTTE DEL MITO, è POLEMICA

Articolo tratto da: "Il Mattino"

Il patron del Ciclope: per noi danni economici e d’immagine Il sindaco: perderemo turisti, spero in un ripensamento
A soli quindici giorni dall’evento cult di Marina di Camerota, alias l’evergreen «Notte del mito» che fin dal 1982 si svolge sulla spiaggia del Mingardo rievocando l’approdo di Ulisse sulle coste della Magna Graecia, arriva a sorpresa il veto del Parco del Cilento e Vallo di Diano.
Con una nota dello scorso 2 agosto il direttore dell’ente di tutela Angelo De Vita ha invitato il Comune di Camerota a non autorizzare la kermesse organizzata dalla discoteca «Il Ciclope». «La manifestazione - spiega De Vita - si svolge in un sito di interesse comunitario, un’area dunale di grande importanza naturalistica per la presenza di numerose specie vegetali molto rare.
La massiccia invasione di migliaia di persone rischia di pregiudicarne la conservazione, come conferma la relazione presentata dal corpo forestale dopo l’edizione del 2006». Una vera doccia fredda per il Ciclope, il cui patron Raffaele Sacco ha già stipulato per la kermesse del 23 agosto i contratti con un cast di prim’ordine che va dalla madrina Barbara Chiappini ai registi Mario Aterrano ed Ettore Schillaci fino al dj Fargetta.
«Questo divieto dell’ultim’ora ci crea un danno economico rilevante - commenta sconsolato - Il direttore del Parco ha avuto un anno di tempo per decidere, poteva avvertirci prima che la macchina organizzativa si mettesse in moto. La manifestazione catalizza da venticinque anni l’attenzione di migliaia di aficionados provenienti da tutta Italia. Insomma, abbiniamo spettacolo, cultura e turismo con un ritorno di immagine soprattutto per Camerota. Credo che anche per il Comune l’alt non sia stato gradito». Non ha tutti i torti Sacco. Stupefatto, infatti, il sindaco Antonio Troccoli che, all’invito di De Vita, non può che rispondere con un garibaldino «Ubbidisco», pur non condividendone lo spirito.
«L’organo di tutela è il Parco - si rammarica - noi dobbiamo ottemperare alla richiesta. Invito, però, il direttore ad un ripensamento. Se il timore è quello di un “carico antropico” non si correrà questo rischio: offriremo tutte le garanzie per la conservazione della flora dunale che, tra l’altro, quest’anno è quanto mai estesa e rigogliosa. Ci saranno ingressi ad hoc, con inviti mirati e guardiania. Ci troviamo in un territorio umanizzato e l’uomo, va detto, non è necessariamente un nemico della natura. Sono i fondamentalismi ad esasperare la gente, vedi il fenomeno degli incendi».
Erminia Pellecchia
News pubblicata il 09-08-2007, letta 1294 volte
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