Policastro Bussentino
Comune di Policastro Bussentino
Altitudine: 14 s.l.m.
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Proverbi di Policastro Bussentino:
Si a crapa canuscissi a vriigogna, nu ghiissi ca cuda aizata

Soprannomi di Policastro Bussentino:
u' Prufissuri

La Storia

Nel IV sec. a.C. nacque l' abitato greco di PIXOUS, che vuol dire BOSSO.
Durante la decadenza della Magna Grecia, PIXOUS passò alle popolazioni lucane dell'entroterra.
Agli inizi del II sec a.C. Roma nacque così la città romana di BUXENTUM, la cui importanza si ebbe nel 187 a.C e venne nominata municipio romano.
Nella prima metà del V sec. d.C. a BUXENTUM nacque Fabio Livio Severo, il quale diventò imperatore romano nel 461. Nel 450 d.C. BUXENTUM e i centri vicini subirono devastazioni ad opera dei vandali di Genserico da qui in poi si ebbe un lungo periodo di decadenza, con saccheggiamenti continui da parte dei barbari.
Il toponimo Policastro, che in greco significa città fortificata, ebbe origine nel VII sec. d.C., quando i bizantini vi costruirono un Castello.
Nel 1055 fu conquistato da Roberto il Guiscardo ed il borgo fu ulteriormente fortificato con l'innalzamento del vicino CASTELLARO di Capitello.
Alla dominazione Normanna seguì quella Angioina, durante la quale Policastro, che era ormai divenuta importante venne di nuovo fortificata ed il suo porto ampliato. Policastro nel 1320 fu distrutta dalla flotta genovese di Corrado Doria. E Nel 1328 Policastro apparteneva alla famiglia genovese dei Grimaldi.
Nel 1397 la Contea passò alla famiglia Sanseverino. Dopo qualche decennio la Contea esattamente nel 1496 passò tra i possedimenti della famiglia Carafa, che ne resterà proprietaria sino alla destituzione della feudalità.
Policastro subì due distruzioni ad opera dei pirati turchi: la prima nel 1534 e la seconda nel 1552. Nel corso di quest'ultima invasione venne distrutto il CONVENTO DI SAN FRANCESCO del XII sec., i cui ruderi sono tuttora visibili.
Seguì, poi, però un lungo periodo di prosperità, durante il quale fu costruito il palazzo Baronale che terminò nel 1806 quando Policastro fu attaccata dalle truppe francesi. In suo supporto accorse la flotta inglese, che bombardò il castello in cui i nemici si erano asserragliati, distruggendolo definitivamente.

Turismo & luoghi di interesse


Policastro Bussentino, frazione del comune di Santa Marina, si trova a 14 m sul livello del mare. Policastro si estende lungo la costa del Golfo omonimo a breve distanza dalla foce del Bussento.
Il mare del golfo di Policastro compare all'orizzonte inaspettatamente. Qui puoi trovare
mille sfumature naturali: dalla macchia mediterranea a ulivi, alberi e vigneti, che addolciscono il paesaggio collinare lungo il percorso. Policastro è di una selvaggia bellezza con acque cristalline, capolavori architettonici ,piccoli gioielli artigianali forgiati da mani vissute.
A Policastro puoi godere delle distese sabbiose, delle piccole cale seminascoste tra anfratti e pareti a strapiombo sul mare.
Oggi Policastro è un'importante cittadina, caratterizzata da un pregevole centro storico di età medioevale. Grazie alla fertile piana di cui il Bussento è ricco, l'economia si basa sulle produzioni agricole.

Il fiume Bussento


La natura incontaminata rasserena lo spirito del turista .La costa sembra toccare con l'azzurro del mare, le spiagge sono a tratti sabbiose, a tratti ciottolate e rocciose accolgono la vista dei pescherecci, nell'antico mestiere di nasse, di reti e di barche, intitolate ai santi protettori. La vita di questa gente che vive di mare vanno a recuperare alcune tradizioni folcloristiche e religiose.


Luoghi di interesse



La cattedrale e l' antico campanile


Si presentano imponenti nel centro storico. Il duomo propone la sua anima artistica in una sapiente miscela di materiali antichi che la rivestono e, che incorniciano i decori interni creando dei giochi di colore e di contrasti. Da ammirare è la cripta del VI secolo in cui si conservano una Pietà di scuola Senese ed un Paliotto.
La Cattedrale è uno dei monumenti più antichi della Campania e d'Italia.
Il campanile è di grande imponenza; le fondamenta risalgono all'epoca della ricostruzione tra il 1709 ed 1716.
Entrando in Cattedrale, troviamo un monumento scultoreo ed un altro pittorico che raffigurano il campanile nella forma primitiva. La sormonta un cubo che si trova all'esterno ma comprendente all'interno la cupola sovrastante il presbiterio.
La CRIPTA presenta volte a crociera sorrette da 14 colonne in pietra, nessuna uguale all'altra, disposte su due file.
L'azione distruttiva del tempo ha quasi del tutto cancellato l'originaria decorazione.
Al secolo successivo risalgono le due piccole navate laterali, che nel '700 furono adibite l'una a sagrestia e l'altra a sede della Congrega dell'Assunta, ed il massiccio Campanile romanico a pianta quadrata.
Il CAMPANILE romanico fu costruito nel 1167 per volere di re Guglielmo II e ampliato nel XIV secolo. Al primo periodo risalgono i primi due ordini di arcate, eretti sulle vestigia di una torre di difesa romana.
Nel XIV secolo il Campanile fu completato con altri due ordini di arcate e con la cuspide terminale che in seguito fu distrutta da un fulmine.
La facciata della Chiesa, è impreziosita da una EDICOLA in bassorilievo sovrastante il portale. Ricordata tra le più preziose sculture del Rinascimento meridionale, fu realizzata per volere del Vescovo Carlo Fellapane, di cui lo stemma riporta il nome.
L'EDICOLA raffigura la Madonna con Bambino e due Angeli alati, uno dei quali poggia la mano sulla spalla del Vescovo, mentre l'altro lambisce il Campanile della Cattedrale. A completare la facciata troviamo due piccoli leoni in pietra dell'XI secolo.
L'interno della Cattedrale ospita numerose opere d'arte.
Vicino all'ingresso è collocato il SARCOFAGO DEL BARONE GALLOTTI: il sarcofago in marmo del Barone di Battaglia Giulio Gallotti, che nel 1449 assalì il Castello di Policastro rimanendo ucciso. Fu fatto scolpire per commemorarne la morte dal Vescovo Fellapane.
L'opera ha scolpita l'immagine della Vergine fra il Vescovo e il Bambino Gesù. Il Sarcofago è retto da tre statue che rappresentano la Fede, la Speranza e la Carità.
Il pavimento della Chiesa è in maiolica dipinta, esso conserva le sepolture dei Vescovi Lancellotto, Nicola e Maradei, datate rispettivamente al 1445, 1501 e 1705.
Il soffitto venne restaurato nel 1912 dal pittore Lanziani di Lauria. In fondo alla navata si trova il presbiterio, al quale si accede tramite una scala con balaustra.
Alle spalle dell'altare maggiore è affissa una tavola dipinta che raffigura una Madonna con Bambino, opera realizzata da Calabrese Pietro Neurone.
La CUPOLA fu affrescata verso la fine del XVIII secolo con una scena del Paradiso, mentre nei Pennacchi laterali sono raffigurati gli Evangelisti.


Il Castello dei San Severino


Il Castello di Policastro fu costruito dai Bizantini nel VII sec. d.C. Più volte distrutto e fu fatto riedificare diverse volte. Era composto da sale, da una cappella e di un poderoso maschio.
Nel 1806 il Castello fu nuovamente distrutto dalla flotta inglese che lo bombardò.


Le Mura di Cinta


Le mura di cinta sono di epoca greca (471 a.C.). ". Policastro è tra le città che ha le cinta murarie medioevali meglio conservate. Le Mura di Policastro, documentano le diverse fasi storiche attraversate dal centro abitato.
Lungo le Mura si possono vedere evidenti tracce di poligonale italico. Le Mura furono più volte danneggiate e ricostruite dai Bizantini, dai Normanni, dagli Angioini e persino dai Conti Sanseverino.



Attività Commerciali a Policastro Bussentino

· Ristoranti e pizzerie » U Marranghino
· Stabilimenti balneari » Marajò Lido
· Ristoranti e pizzerie » Ristorante da Alfonso
· Servizi al turismo » Mega Tourist
· Bar » Pub Afterhour
· Alberghi e strutture extra alberghiere » Hotel Pixunte
· Telefonia » Tecno In
· Alberghi e strutture extra alberghiere » Hotel Santa Lucia
· Alberghi e strutture extra alberghiere » Residence il villaggio elios
· Ristoranti e pizzerie » Ristorante il Ghiottone

Feste e Manifestazioni

Fiera dell'Assunta: 14-15 agosto
Fiera di San Francesco: 03/10
Sagra del pesce azzurro

Festività Religiose


San Giocondo: prima domenica dopo Pasqua
Madonna di Fatima: ultima domenica di maggio
San Vito: 15/06
San Francesco di Paola: prima domenica di luglio
Madonna dell'Assunta: 15/08
San Francesco d'Assisi: 04/10