Articolo tratto da: "Il Mattino" La variante urbanistica è ancora in fase istruttoria presso lo sportello Cesap della comunità montana del Bussento. E’ stata rimessa in libertà dopo circa una settimana per mancanza di indizi. «La società formata con mio fratello e le mie due sorelle aveva intenzione d’intraprendere un’attività produttiva turistica e non una lottizzazione a fini speculativi, né un albergo» esordisce la saprese. «Mi veniva contestato di aver ottenuto il parere della Autorità di bacino in modo clientelare, omettendo verifiche e rilievi per salvaguardare la sicurezza dei cittadini di Sapri. Nell’interrogatorio ho dimostrato al gip Chiaromonte la correttezza della procedura che aveva portato all’ottenimento del parere favorevole; documentazioni a dimostrazioni che con la costruzione del villaggio lo scarico delle acque meteoriche nel torrente Scarpilla si sarebbe ridotta per effetto della realizzazione di vasche di laminazione». Il progetto aveva ottenuto il parere favorevole del Genio civile, della Forestale, dell’Asl e della Comunità montana, e che la Soprintendenza si era espressa negativamente per motivi puramente estetici. «Quello che ha generato questa ingiusta misura cautelare –puntualizza- è l’esagerata rappresentazione della realtà fatta telefonicamente da Camilleri, non a me ma al sindaco Barbieri, per esaltare oltre ogni misura il suo intervento che era invece stato puramente tecnico e supportato da documenti e progetti. Vorrei, infine, aggiungere che la mia storia personale e familiare non mi avrebbero mai portata a mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini di Sapri dove vivono mia madre, i miei fratelli e le mie sorelle, i nipoti e tutte le persone che mi hanno visto crescere» conclude Erminia Florenzano. Mario Fortunato | ||
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