Articolo tratto da: "Il Mattino"
La denuncia da una 30enne ricoverata in ospedale. Fra i due, forse, una vecchia relazione finita male
Giovane donna violentata nella propria abitazione.
Lo stupro sarebbe avvenuto la sera del 27 luglio (poco dopo le 23) in un piccolo centro collinare dell’estrema periferia meridionale salernitana. Dopo la violenza sessuale, la donna ha chiamato i carabinieri per denunciare l’accaduto ed è stata accompagnata all’ospedale di Sapri dove è tuttora ricoverata. Scattata la denuncia alla Procura di Sala Consilina.
Le indagini sono condotte dai militari del capitano Gianmarco Pugliese, intervenuto sul posto per raccogliere la denuncia e soccorrere la giovane cilentana.
L’uomo, residente nel Golfo di Policastro, si sarebbe presentato a casa della vittima poco dopo le undici di sera. A favorire l’incontro il fatto che i due si conoscevano da qualche tempo. Forse - ma questo è al centro delle indagini di militari - nel recente passato tra i due ci sarebbe stata anche una relazione di profonda tenera amicizia. È probabile che la giovane, una bella donna di circa trent’anni, avesse tentato di troncare definitivamente ogni rapporto. Ma è difficile stabilire con precisione cosa sia successo, anche perché sulla vicenda vige il massimo riserbo degli inquirenti.
Lunedì sera, l’uomo sarebbe giunto con la propria auto davanti all'abitazione della donna, che conoscendolo non avrebbe trovato alcuna difficoltà ad aprire la porta; una casa situata lontano dal centro abitato, sulle colline del Golfo di Policastro. Sempre secondo il racconto della giovane, che ha presentato denuncia ai carabinieri, l’uomo entrato in casa avrebbe immediatamente manifestato le sue intenzioni. L’avrebbe afferrata con la forza, palpeggiandola poi violentandola nella camera da letto. A nulla sarebbe valsa la resistenza della donna: troppo più forte il suo aggressore, che sarebbe di robusta corporatura; inutile gridare per chiedere aiuto, considerata l’ubicazione periferica della casa in cui abita da sola la giovane cilentana.
Le violenze subìte verrebbero certificate anche dai lividi visibili sul corpo della presunta vittima. Dopo la violenza, l’uomo sarebbe andato via, minacciando la vittima di ritorsioni se avesse rivelato quanto accaduto. Nel momento di grande sconforto per la vicenda appena vissuta, la giovane donna, ricoverta per accertamenti in ospedale, non dimentica le persone che le sono state vicine e che le hanno reso meno pesante gli ultimi giorni.
«Vorrei esprimere la mia gratitudine ai carabinieri. Il capitano Pugliese e i suoi uomini sono stati come angeli che dopo un uragano ti vengono in aiuto. Mi sono stati vicino per tutto il tempo, prendendosi cura di me, trasmettendomi il coraggio di resistere e di non crollare. Il capitano in persona è intervenuto dopo la mia telefonata, ha raccolto la mia denuncia e mi ha protetto dagli occhi indiscreti. La consapevolezza di essere aiutata e protetta è servita a farmi dormire questa notte. Ho deciso di rendere pubblico tutto perché altre donne, che subiscono abusi, denuncino i loro violentatori», afferma la ragazza. Una vicenda molto complessa sulla quale, però, sarà necessario attendere gli sviluppi delle indagini dei carabinieri.
Mario Fortunato |